Vetturini si nasce o si diventa?

Vetturini si nasce o si diventa?

Sì, siamo tornati, anche questa volta con un po’ di ritardo, ma con una nuova chicca… Volevamo rispondere alla domanda: “Vetturini si nasce o si diventa?” e così siamo andati a disturbare nelle corse in discesa (meno affollate) tre vetturini, che per età, provenienza e anni di attività funiviaria si differenziano e che quindi potevano raccontarci qualcosa di diverso l’uno dall’altro sulla loro vita da agenti di vettura.

Quello dei vetturini o dei funiviari più in generale è un mondo prettamente maschile, fatto di lavori pesanti e di fatica. Sebbene voi li vediate ogni giorno stare in piedi in una cabina a schiacciare un pulsante, dietro c’è molto di più. I ragazzi nuovi vengono seguiti per un periodo da un collega più esperto che insegna loro tutto quello che c’è da sapere sulla cabina, su come manovrarla e su tutte le situazioni di emergenza in cui potrebbero trovarsi. Sono dunque addestrati a rispondere prontamente ad ogni problema e proprio questo permette a tutti di viaggiare in sicurezza.

Inoltre, non stanno sempre fermi in cabina, prima dell’apertura e al momento della chiusura potreste vederli arrampicarsi sul tetto della vettura per sistemare le forche, oppure per spalare la neve o semplicemente per controllare che tutto sia in ordine e credete a noi, vederli là sopra, seppur in totale sicurezza con l’imbrago, fa sempre un certo effetto.

Appesi ad un filo salgono e scendono tutto il giorno con la propria cabina, sono i vetturini a cui ora passiamo la parola per raccontarsi in questa divertente intervista…

  • Nome?

R: Roberto

W: Willi

P: Patrik

  • Cognome?

R: Fiorini

W: Ganz

P: Bulf

  • Età?

R: 43 anni

W: 42 anni

P: 22 anni

  • Soprannome in funivia

R: Fiore

W: Mmm, forse “Capissi”

P: Non me ne hanno dati per il momento o almeno non ne sono a conoscenza.

  • Luogo di provenienza

R: Meana Sardo (NU)

W: Falcade (BL)

P: Taibon Agordino (BL)

  • Da quanto lavori in Marmolada?

R: Da dicembre 2002

W: Da 3 anni

P: Da dicembre dell’anno scorso, quindi è ormai un anno

  • Come sei arrivato in Marmolada?

R: Un amico sapeva che cercavo lavoro, lui era già assunto qui in Marmolada, mi chiese se soffrivo di vertigini e mi parlò di un posto vacante in funivia, nemmeno sapevo cosa fosse una funivia.

W: Un collega mi aveva avvisato che si era liberato un posto in Marmolada e così eccomi qui.

P: Finite le superiori ho cercato lavoro per un po’ e ho trovato questo posto tramite il centro per l’impiego di Agordo.

  • Com’è la tua giornata tipo?

R: Salgo fino al Banc con i colleghi, poi prendo posto nella mia cabina e li accompagno fin su a Serauta. Poi se ce n’è bisogno faccio acqua [Fiore parla del trasporto dell’acqua con la botte per riempire le cisterne di Serauta ndr.] e il giro di prova. Dopo l’apertura porto su e giù i clienti e a sera faccio di nuovo acqua se serve, altrimenti sistemo le forche sui pistoni dei freni (sempre se è necessario) e scendo a valle con gli altri.

W: La mia giornata non è molto diversa, salvo l’inizio dato che io resto a Malga, l’inverno sistemo le reti di protezione della pista a valle e poi accompagno fino al Banc il personale del rifugio. Alla sera invece, fatta l’ultima corsa clienti, resto a valle fino a che non scendono gli altri.

P: Nemmeno la mia giornata è molto diversa, cambiano sempre l’inizio e la fine, perché io devo arrivare fino a Punta Rocca e a quel punto di colleghi da trasportare non ce ne sono praticamente più.

  • Cosa ti piace del tuo lavoro?

R: Questo lavoro ha molti aspetti positivi, come il rapporto con i colleghi, l’essere a contatto con la gente, ecc.

W: Come Fiore, un po’ tutto, non c’è qualcosa che ha la meglio sul resto.

P: Il rapporto che si è venuto a creare con i colleghi è sicuramente uno degli aspetti di questo lavoro che più mi piace, poi viene il panorama. Anche se uno ci fa l’abitudine con il passare del tempo è sempre incredibile.

  • Cosa non ti piace del tuo lavoro?

R: Niente, altrimenti non sarei rimasto per 15 anni in vettura.

W: Nulla.

P: Niente in particolare.

  • Qual è il tuo troncone della funivia preferito?

R: Sinceramente non saprei scegliere. Ho lavorato su tutti e nessuno mi è sembrato migliore o peggiore dell’altro.

W: Il primo. Il dislivello che la funivia copre è qualcosa di unico.

P: Ho lavorato sul primo e sul terzo troncone più che sul secondo. Dal punto di vista del panorama, seppur diverso, in entrambi i casi è spettacolare. Sono però più affezionato al primo tronco perché è stato qui che ho avuto il mio primo incontro con la funivia.

  • Quando eri piccolo volevi lavorare su una funivia?

R: A dire la verità non sapevo nemmeno cosa fosse una funivia e anche per il lavoro, non mi sono mai chiesto cosa avrei voluto fare da grande.

W: No, volevo fare l’elicotterista.

P: Ad essere sinceri volevo fare il muratore come mio nonno, l’elettricista oppure il macchinista ferroviario.

  • Ti è mai capitato un episodio comico che ancora ti fa ridere?

R: Ne sono accaduti talmente tanti in 15 anni, che non saprei proprio quale scegliere.

W: Ne capitano ogni giorno tantissimi, ma una cosa che si ripete sempre è quando i clienti meno abituati all’equipaggiamento da sci, per la fretta di scendere dalla cabina, inciampano negli scarponi, non cadono mai e siccome non si fanno male, a me viene sempre da sorridere.

P: Di episodi ne sono accaduti molti, ma ce ne sono due che mi hanno fatto ridere in particolar modo. Il primo è accaduto qualche tempo fa quando un signore mi ha chiesto quanti motori ci fossero sul carrello sopra la cabina [Le cabine non hanno motore ndr.]. Il secondo non è accaduto direttamente a me, ma a un collega mentre io ero presente. Un signore si è avvicinato e gli ha chiesto se i nuovi ascensori panoramici di Punta Rocca arrivassero direttamente fino al Fedaia.

  • Qual è secondo te il punto di forza della Marmolada? E il suo punto debole?

R: Sicuramente il punto di forza è il panorama, quello di debolezza invece l’eccessiva distanza dalle grandi città.

W: Il paesaggio incredibile che si gode da qui è sicuramente un punto di forza, invece punti di debolezza al momento non me ne vengono proprio in mente.

P: Secondo me la Marmolada ha vari punti di forza fra i quali i più importanti sono il ghiacciaio, la lunga pista da sci per l’inverno e il panorama in tutte le stagioni. L’unico debole è invece la carenza di mezzi di trasporto pubblici che la colleghino sempre ad altre località limitrofe rinomate.

  • C’è qualcosa che milgioreresti nella funivia?

R: Non saprei proprio, per me va bene così com’è.

W: Secondo me non ha bisogno di migliorie.

P: No, perché per ora è abbastanza all’avanguardia rispetto ai tempi.

  • Cosa diresti a chi sta leggendo la tua intervista?

R: Questo è un bellissimo posto, quindi perché non visitarlo?

W: Il panorama è mozzafiato, venite ad ammirarlo!

P: Venite a trovarci per godere di un panorama assolutamente unico e per immergervi nella storia che permea questi luoghi. Vi aspettiamo in cabina!

E con questi inviti concludiamo l’intervista. Siamo felici di aver intrapreso con Roberto, Willi e Patrik questo viaggio lungo i 3 tronconi della funivia. Loro, insieme a molti altri colleghi che vi presenteremo nelle prossime settimane, vi aspettano in cabina per portarvi fino alla cima, mentre noi vi aspettiamo presto qui sul nostro blog per un’altra intervista funiviaria.

Grazie Roberto, Willi e Patrik per averci dedicato un po’ del vostro tempo e grazie a voi che avete letto questo nostro post.

Il vostro team di narratori funiviari

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