La durata di un sorriso

La durata di un sorriso

Premessa o meglio ammissione di colpa: avremmo voluto pubblicare almeno un’intervista a settimana ai nostri operatori funiviari, ma queste Feste ci hanno completamente assorbito e non a mangiare pandori e panettoni, come state pensando voi…

Sentendoci però in colpa, abbiamo deciso di rimediare presentandovi subito una super chicca, il racconto di una vita passata sulla Marmolada, o meglio ai piedi della Marmolada: la storia di Orsola.

Per chi è un avventore abituale della Marmolada, Orsola è ormai come una di famiglia, perché da 50 anni vende biglietti a valle della funivia. E di biglietti ne ha venduti tanti e veramente a tutti, dall’umile operaio alla star dello sci, come Alberto Tomba, da uno scrittore famoso come Dino Buzzati o un giornalista del calibro di Indro Montanelli ad un attore rinomato come Sylvester Stallone, ma forse la figura più importante passata per la biglietteria da Orsola è stata Papa Giovanni Paolo II nel 1979.

Abbiamo intervistato una renitente Orsola la scorsa settimana in un momento di pausa e qui sotto condividiamo con voi qualche aneddoto che ci ha gentilmente fornito, dopo varie insistenze, perché se la conoscete bene saprete quanto poco ami essere posta al centro dell’attenzione.

Buona lettura!

  • Come sei arrivata a lavorare in Marmolada?

La funivia era appena stata costruita e cercavano una persona che si occupasse della cassa.

  • Di che cosa ti occupi?

Cassa, contabilità, gestione ordini e fornitori.

  • Cosa ti piace del tuo lavoro?

Sicuramente il contatto con la gente.

  • C’è un episodio che ricordi maggiormente e che ti ha fatto più ridere legato ai turisti, uno di quelli che inseriresti in un libro?

Forse un libro solo non basta, sono anche troppi gli episodi comici accaduti in questi anni per sceglierne solo uno.

  • Sei qui ormai da 50 anni, qual è stato il momento più bello o più significativo per te?

È difficile trovarne uno, ma se proprio dovessi scegliere, quello che più mi è rimasto impresso è la visita di Papa Giovanni Paolo II nel 1979.

  • Com’è stato incontrare il Papa?

Emozionante, mi ha anche chiesto “Perché non fa il biglietto anche a me?” Fortunatamente sono riuscita subito a pensare ad una risposta azzeccata: “Perché a lei non serve”.

  • Com’è la tua giornata tipo al lavoro?

Arrivo poco prima delle 8 in ufficio, aiuto i dipendenti della ristorazione a caricare in cabina tutto quello che devono portare su al ristorante, poi apro le casse e gestisco nel frattempo i contatti con i fornitori, poiché il mio lavoro è sia di segreteria che di cassa/biglietteria. Alla sera mi occupo invece della contabilità.

  • Secondo te qual è il punto di forza della funivia? E il punto debole?

Sicuramente il suo punto di forza è che è conosciuta in tutto il mondo. Mentre un punto debole sono i collegamenti con altre località turistiche tramite trasporto pubblico, che purtroppo sono pochi.

  • C’è qualcosa che cambieresti nella funivia per i suoi 50 anni?

Per me va bene così com’è… Forse però costruirei un punto ristoro a Punta Rocca.

  • Cosa fa della Marmolada una montagna così speciale, al di là del fatto che è la più alta delle Dolomiti?

Il panorama unico che offre a tutti i suoi visitatori.

  • Che cosa ti ha spinta a restare qui per così tanti anni?

L’attaccamento alla direzione, in particolar modo al dottor Vascellari (Bruno ndr).

Risposte brevi e concise quelle della nostra Orsola, dote che le è di certo servita in tanti anni di front-desk per evitare il formarsi di lunghe file. Risposte date però sempre gentilmente ed in maniera esaustiva a migliaia, se non a milioni di persone.

Sono piccoli frammenti di una vita, quelli che ci ha donato in questa intervista Orsola. In realtà ogni giorno ci racconta qualcosa su questi suoi 50 anni di funivia, è infatti l’unica che la funivia l’ha vista nascere, crescere ed evolversi attraverso tre generazioni della famiglia Vascellari e che ancora ci lavora. Forse una sua biografia non venderebbe tante copie come “I Promessi Sposi” di Manzoni, ma anche lui all’inizio era convinto che questa sua opera avrebbe avuto solo 25 lettori e noi siamo convinti che anche Orsola, qualcuno in più di 25, ce l’avrebbe. Orsola, facci un pensierino!

Concludiamo questo nuovo post con un grosso grazie alla nostra Orsola per questo suo sorriso, che da 50 anni è il benvenuto che la funivia dà attraverso lei a tutti i suoi visitatori.

Il vostro team di narratori funiviari.

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